Ho 20 anni e sì, credo che tutti noi ventenni e più giovani, dobbiamo sentirci fortunati di poter rispondere alla domanda “cosa vuoi fare da grande?”
Quindi, mi sento davvero un “viziato” a poter dire che qualche anno fa la mia idea per il futuro era tutt’altro che fare lo startupper. (Ve lo dico, mi piacevano le lingue, e il mio sogno era diventare traduttore)
Vi racconto l’evoluzione del mondo della formazione negli ultimi 100 anni, e lo voglio fare mettendo a confronto la generazione dei nostri nonni, quella dei nostri genitori e la nostra.
Bene, nella maggior parte dei casi, quando i nostri nonni avevano 17-18 anni, i loro genitori gli facevano capire che non c’era possibilità di continuare a studiare, di frequentare la cosiddetta “scuola” e, di conseguenza, che era il momento o di iniziare a lavorare o di pensare al matrimonio. A 25 anni, in media, avevano già la responsabilità di uno o più figli e di una famiglia da mantenere.
Il momento di separazione dal mondo della scuola segnava per loro un vero e proprio trauma, tanto che si sentivano, poi, in dovere di insistere per far sì che i loro figli, i nostri genitori, capissero l’importanza di una buona formazione, mettendo da parte un gruzzoletto di soldi per finanziare l’università, al termine della scuola.
Quindi, differenza tra i nostri nonni e i nostri genitori: i secondi avevano la possibilità di scegliere tra studiare, lavorare o mettere su famiglia.
È chiaro, quindi, quanto la conoscenza sia il vero game changer, le competenze, le skills, risultato di una buona formazione, sono la chiave della libertà: in poche parole, ci danno l’opportunità di scelta sulla nostra vita.
L’accesso alla formazione.
La possibilità di accedere allo studio, alle competenze e alla formazione cambia, realmente, le vite.
È fonte di progresso. Una grande sfida, ad oggi, è quella di rendere l’accesso alla formazione il più facile possibile.
Gianfausto, il nostro mentore, ci ripete costantemente che lui ci invidia.
Sì, siamo dannatamente fortunati. Abbiamo tutto il sapere del mondo nella nostra tasca, a portata di click.
Voi direte, bene abbiamo capito che siamo apposto. Dove vuoi arrivare?
Noi ragazzi, ad oggi, abbiamo una sfida nuova. Forse più complessa: selezionare.
È inimmaginabile quanta influenza la formazione abbia sul progresso. La storia dei nostri nonni e dei nostri genitori ne è un esempio assurdo.
La vera sfida, oggi, non è quella di andare a scuola per imparare a memorizzare, piuttosto che studiare Leopardi o gli integrali, ma quella di costruire un pensiero in grado di risolvere più problemi possibile.
Quindi, e qui concludo, la vera sfida è preparare gli studenti, noi studenti, ai settori che ancora non esistono, quelli che non siamo in grado di immaginare.
Come farlo? Insegnando agli studenti come imparare costantemente, come pensare in modo critico, come fare domande scomode.
La vera chiave non è cosa imparare, ma come imparare.
E, sinceramente, Smart Future Academy si merita davvero un grande “Grazie!” da tutti noi giovani, studenti e non, perché ci dà il lusso di poterci confrontare con persone diverse, di poter ascoltare punti di vista vari e differenti: ci dà la possibilità di aprire la nostra mente.
Concludo e lo faccio ricordando che questo è solo ed esclusivamente un mio punto di vista, la visione di un ragazzo come gli innumerevoli presenti agli eventi di Smart Future Academy, a cui se chiedi come ha fatto a ritrovarsi a cambiare totalmente vita e prospettive in un anno, ti risponde che fino a 3 giorni prima dell’esame di maturità voleva fare il traduttore, ma che ritiene inestimabile il valore della sperimentazione costante, dello scappare dalla comfort zone e della dinamicità, simboli di una start up.
Siamo fortunati ragazzi, ricordiamolo.
Grazie per aver letto fin qui.
Da un vostro coetaneo,
Mauro
Mauro Bubbico, co-fondatore di Kit For You
speaker a Speciale Sostenibilità 2022 LIVE