sono Anna Maria Meo, direttrice generale del Teatro Regio di Parma, un magnifico Teatro di tradizione che guido da quasi sette anni e del quale mi sono innamorata appena ne ho varcata la soglia. Era la prima volta che mi chiamavano a dirigere un Teatro e a parte l’emozione grandissima, avevo anche forte la percezione della responsabilità che implicava.
Il Teatro, a Parma più che altrove, è il tempio laico della città. Lo amano in tanti e tutti lo sentono proprio e si aspettano qualcosa di speciale. Razionalmente era lecito temere di accettare una sfida difficile, ma la passione e la dedizione totale con la quale mi sono misurata con questa sfida mi hanno permesso di sviluppare progetti nei quali mi sono riconosciuta e che avevano tanti obiettivi diversi: il dialogo con il territorio, l’internazionalizzazione, i progetti innovativi, l’attenzione alle fasce di pubblico più giovane e anche al pubblico più difficile da raggiungere perché appartenente a categorie più fragili. Insomma, mi sono buttata a capofitto nel progetto credendo molto nelle potenzialità del Teatro e nei benefici che avrebbe portato alla comunità e oggi sono felice di dire che è stato un percorso faticoso ma affascinantissimo che conferma una volta di più che quando è la passione a guidare le scelte di ognuno di noi, gli esiti talvolta superano le aspettative che noi stessi abbiamo.
Occorre prepararsi, dunque, ma poi essere anche molto fiduciosi nelle potenzialità che possiamo sviluppare se messi davanti a progetti che ci stimolano e ci permettono di dare il meglio di noi. Bisogna crederci ed essere pronti ad esprimersi al meglio quando si presenterà l’occasione giusta.