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02 Maggio 2023 - Ufficio Stampa
Partecipare e condividere: le chiavi del cambiamento

Cosa vuol dire avviare e gestire i processi partecipativi all’interno di un’organizzazione?

Vuol dire coinvolgere attivamente tutto il team nelle politiche dell’impresa, ma soprattutto vuol dire considerare le persone secondo una scala di valori diversa.

La partecipazione poi, va di pari passo con la digitalizzazione: il futuro del Performance Management è partecipativo e condiviso, su questo non dovrebbero esserci dubbi, giusto? Qui cerchiamo di capire di più sul modello partecipativo su quali sono i benefici e perché partecipazione e condivisione sono le chiavi del cambiamento.

Perché scegliere un processo partecipativo e condiviso?

La digitalizzazione è fondamentale: grazie a software e strumenti innovativi siamo oggi in grado di valutare il più eticamente ed equamente possibile il nostro team. Ma la digitalizzazione non è niente senza le persone che la indirizzano. Per questo il processo partecipativo, che coinvolge ogni persona, diventa fondamentale.

Fra i benefici che portano a scegliere un modello partecipativo e un management condiviso ci sono:

  1. Portare l’azienda verso il cliente;
  2. Aumentare l’impegno e l’engagement delle persone con azioni aziendali responsabili e sostenibili;
  3. Potenziare il senso di appartenenza e il sentirsi parte dell’azienda;
  4. Attuare l’innovazione in tutte le sfere dell’organizzazione.

Innovazione, digitalizzazione e cambiamento grazie ai processi partecipativi

La trasformazione digitale implica anche nuovi modelli organizzativi, che devono avere come caratteristiche la condivisione dei processi decisionali, la trasparenza a tutti i livelli dell’organizzazione e in generale una condivisione di responsabilità fra dipendenti e manager. Un modello questo che va incontro in maniera più fluida anche alla nuova generazione di lavoratori.

Le caratteristiche dei modelli e dei processi partecipativi sono la promozione dell’autonomia individuale, l’apertura verso la possibilità, da parte dei collaboratori, di intraprendere proposte e iniziative, con un aumento conseguente della soddisfazione personale e, non ultima, anche l’importante ripartizione delle responsabilità.

I risultati dei processi partecipativi

Tutto questo porta ad aziende più agili, reattive, piene di idee nuove e proiettate verso il cambiamento. Aziende in cui le decisioni e la responsabilità è nelle mani di molti e questo genera più partecipazione e coinvolgimento. I collaboratori diventano così protagonisti e responsabili della qualità del proprio settore. Inoltre le idee e il valore di ogni singola persona che compone l’azienda saranno fondamentali per la crescita e il successo dell’organizzazione.

Il risultato del processo partecipativo non sarà una cancellazione del ruolo del manager, al contrario il ruolo e le funzioni manageriali si espanderanno. I processi saranno orizzontali (e non più verticali) e questo si traduce in una maggiore apertura al dialogo e alla condivisione per portare avanti le eccellenze e i talenti.

Modelli condivisi e innovazione: ecco da dove partire

In concreto da dove si può partire per avviare questo processo? Prima di tutto attraverso un’attenta analisi dell’organizzazione e coinvolgendo il personale, si rileva lo status quo per poi selezionare quali sono le procedure e i processi che devono essere innovati, perché ostacolo per il futuro dell’azienda. Questo viene fatto attraverso azioni condivise, partendo dal basso e coinvolgendo tutti, a tutti i livelli dell’organizzazione.

Il risultato è una svolta innovativa e una crescita solida e radicata dell’azienda, che coinvolge ogni suo aspetto e settore.

Stefano Perdicchia, studente ITS Angelo Rizzoli e Data Analyst
speaker Speciale ITS Lombardia 2023 Online