«Non esiste forse oggi in Italia una sfida industriale più grande e più complessa di quella degli impianti dell’ex Ilva. Sono molto motivata dall’opportunità di poter guidare ArcelorMittal Italia, e farò del mio meglio per garantire il futuro dell’azienda e far sì che il suo contributo sia apprezzato da tutti gli stakeholder». La supermanager
Lucia Morselli, da ieri nuovo presidente del Cda e Ad di
ArcelorMittal Italia, non si sarebbe mossa per meno. Morselli è una donna fuori dagli schemi, una a cui non sfiora nemmeno l’idea di poter perdere, che spiegava in un libro dedicato a chi voleva far carriera:
«Se a 35 anni non l’hai fatta, sei un fallito». Era a capo di Acciaitalia, la cordata che ha perso la gara per l’Ilva di Taranto? Per Morselli non c’è problema. Nel giro di qualche mese, stupisce tutto il mondo industriale e sindacale (probabilmente meno quello finanziario, dove lei si muove con grandissima agilità)
facendosi nominare a capo della cordata vincente. Laureata in Matematica alla Statale di Pisa con il massimo dei voti e lode, comincia la sua carriera nel 1982 in Olivetti, poi è tra i soci fondatori della Franco Tatò e partners.