Calabrò, Dotti, Nocivelli, Mavellia, Prandini, Boni, Jago, Spadafora, Saba e Albanese presenti all’evento del 17 dicembre per progettare il futuro insieme ai giovani È il quarto anno consecutivo di Smart Future Academy a Milano, in questa occasione, sono stati 10 gli speaker che venerdì 17 dicembre hanno partecipato al progetto di orientamento studiato dall’Associazione Smart Future Academy  in collaborazione con la Regione Lombardia, che è anche sostenitrice dell’evento. «Nonostante fosse la nostra quarta edizione sul territorio, anche questa volta Milano non ci ha deluso – afferma la Presidente di Smart Future Academy Lilli Adriana Franceschetti – la partecipazione e il coinvolgimento degli studenti sono stati il regalo più prezioso della chiusura del nostro 2021 e non potremmo essere più orgogliosi di come si sia concluso questo anno scolastico. Rinnovare ogni anno la collaborazione con il territorio è un passo che ci sta molto a cuore per raggiungere ogni anno il nostro obiettivo più grande: guidare i giovani a trovare la propria strada seguendo le proprie inclinazioni e le proprie passioni». Gli speaker hanno portato sul palco virtuale la loro storia, i loro errori e i loro consigli, mostrando ai ragazzi come è stato possibile raggiungere il successo con costanza e determinazione, ma anche con gioia e divertimento. Gli argomenti focus dell’evento sono stati molteplici, ma quelli di maggior rilievo sono stati: il coraggio di seguire l’istinto, le nostre passioni e il coraggio di fare.  Giovanna Mavellia, Segretario Generale di Confcommercio Lombardia, ha parlato del tema dell’istinto: «Comunicate quello che sentite, seguite il vostro l’istinto perché è la cosa che ci rende sempre un po’ migliori, un po’ più unici. A volte ci vogliamo costruire come gli altri ci vogliono, mentre invece dobbiamo essere quello che siamo.» Anche l’intervento di Jago, Artista e Scultore, è stato uno dei più apprezzati, il quale ha parlato del coraggio del fare: «Ciò che ogni ragazzo vorrebbe fare dopo la maturità non corrisponde mai a ciò che farà dopo. A quell’età non sappiamo mai cosa vogliamo fare, diventare, non sappiamo qual è il nostro posto. Siamo bombardati di proposte su ciò che dovremmo essere: tutto ciò che ci circonda è perfetto, tutto patinato, sono tutti realizzati e tu senti sempre di non essere al posto giusto e di non essere abbastanza. Ricordatevi sempre che esistete soltanto voi e le vostre scelte: qualsiasi cosa voi facciate andrà bene, perché è una opportunità che vi date per imparare. Fate qualcosa.» Un’altro intervento particolarmente apprezzato è stato quello di Antonio Calabrò, Senior Vice President Affari Istituzionali e Cultura di Pirelli: «È importante capire l’importanza e la bellezza del saper fare le cose: la convinzione che il futuro dell’Italia è una miscela originalissima tra la capacità del saper fare – fare bene le cose che piacciono al mondo – e un senso forte della memoria e della bellezza. I mestieri si costruiscono, oltre che con capacità tecniche, anche andando per musei, andando a mostre, andando a teatro, leggendo; questo pezzo fondamentale della cultura è ciò che aiuta ad avere un pensiero originale, che applicato alla capacità di fare, cambia ognuno di noi a suo modo.»