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02 Aprile 2022 - Ufficio Stampa
Storia o Economia? Ok mi iscrivo a Legge!

In quinta superiore tutte le mie certezze furono spazzate via in un attimo.

Accadde durante l’occupazione della scuola. Avevo aderito con grande entusiasmo, condividevo appieno i motivi, non ultimo quello per il quale avrei saltato la verifica di francese e matematica. Durante uno di quegli infiniti pomeriggi a fumare, compilare liste e preparare la squadra del fantacalcio da schierare la domenica successiva, ci scappò un bacio con una ragazza. In realtà me lo dette lei, mentre io cercavo di capire come dovevo mettere la lingua e intanto mi atteggiavo da super eroe.

Comunque quel bacio mi travolse e sgretolò tutte le mie certezze in ogni campo: calcistico, politico, scolastico. Ero già confuso di mio, ma quella relazione mi incasinò la testa ancora di più. E mentre nelle settimane successive cercavo di raggranellare le poche certezze rimaste per rimodellarne qualcosa a cui attaccarmi, lei si stufò di me. E della mia lingua che ancora non aveva ben capito dove posizionare quando ci attaccavamo come due ventose.

Abbandonato e afflitto entrai in uno stato catatonico e smisi di studiare. Ma le botte di fortuna arrivano sempre quando, e da chi, meno te lo aspetti. E quel governo, contro il quale avevo occupato la scuola, riformò l’esame di stato, e per la prima volta inserì la terza prova, la commissione interna etc. Nessuno ci capì niente, neanche gli insegnati, e quindi per saltare a piè pari il problema promossero tutti.

Galvanizzato dalla promozione insperata decisi di andare all’università. Mia madre ne fu felice, mentre il mio babbo sosteneva che un anno di signor sì e marce con gli scarponi mi avrebbero fatto meglio. Ma tra leva militare (allora c’era) e università la scelta fu facile.

Con un paio di amici andammo a Firenze in treno e ci aggirammo tra segreterie di facoltà delle quali solo il nome ci incuteva timore, e improvvisati uffici di orientamento. Io non lo avevo mai confessato a nessuno, ma avrei voluto iscrivermi a storia (unica materia nella quale in cinque anni di sudate superiori avevo sempre strappato almeno il 6) mentre mamma e babbo puntavano a economia e commercio.

Ci riflettei tanto quel giorno, quasi un pacchetto di Marlboro intero. Alla fine mi tornò in mente il mio professore di diritto che negli anni mi aveva sempre sostenuto e incoraggiato. Pensai che forse lui aveva visto in me qualcosa che neanche io scorgevo, e gli detti fiducia. Tornai a casa con l’iscrizione a giurisprudenza.

Quella sera andai a letto col sorriso e con la sensazione di aver scelto la strada giusta in uno dei bivi della vita.

 

Livio Sassolini, Amministratore unico Busatti srl.

Speaker Arezzo 2022