Mi presento sono Vincenzo Longobardi e sono un manager “apicale” di una azienda multinazionale che opera nel settore chimico, nonché un presidente regionale di Confindustria. La mia azienda produce acceleranti di vulcanizzazione, quel processo che rende viva la gomma con le caratteristiche che tutti noi conosciamo da massa inerte che è in origine.
La mia risposta è : esattamente quello che volevamo fare da piccoli con una sola differenza, dobbiamo essere in grado di far fronte ai nostri impegni da soli. Se avete tante passioni coltivatele, vi aiuteranno nei momenti difficili e vi aiuteranno a comprendere meglio il mondo intorno a voi.
La mia passione per l’economia e l’industria nasce da bambino. Erano gli anni in cui l’economia volava trainata dalla crescita industriale e io che abitavo a Torino negli anni ’60, ero affascinato dallo show room FIAT (allora non si chiamava proprio cosi) di via Roma, dove venivano esposti gli ultimi modelli di auto ed i filmati dell’epoca che mostravano le fasi di costruzione e commercializzazione.
L’idea che dalla combinazione di tanti fattori si riuscisse a creare un oggetto, ai miei occhi bellissimo, e quindi produrlo in migliaia di esemplari e venderlo a sul mercato mi affascinava e la figura del manager era un po’ quella del capitano di una nave che doveva gestire la rotta, l’equipaggio e il carico. Affrontare tempeste, pirati e incognite di ogni tipo.
Quindi quando ho iniziato l’ultimo anno di liceo ho cominciato a ragionare più in seriamente sulla strada da intraprendere. Ero affascinato dall’ingegneria aerospaziale, ma mi avrebbe probabilmente portato su altri lidi e quindi decisi per una università con la facoltà di economia.
L’idea di applicare le leggi della matematica ai fenomeni sociali ed al comportamento delle persone, era troppo allettante. Però necessitavo di una università con corsi robusti e di respiro internazionale, ai tempi scelsi l’università di Confindustria.
Ho studiato sempre molto e con passione, continuando però a coltivare anche gli altri miei interessi: la motocicletta, la musica, i wargames, la fantascienza, i primi computer. Diciamo che ero un po’ un nerd ante-litteram.
A metà del quarto anno avevo praticamente finito tutti gli esami e decisi di partire per il servizio di leva che mi avrebbe consentito di continuare la tesi nella sede universitaria. E così accadde, alla fine del quarto anno accademico mi laureai con il massimo dei voti e subito dopo mi congedai dal servizio di leva.
Fui subito assunto dalla Exxon co. (Esso in Europa), dove cominciai a fare esperienza nella realtà aziendale. Dopo un paio di anni mi venne offerto un ruolo di responsabilità in una azienda farmaceutica, e da lì le mie esperienze sono aumentate come in un lungo viaggio in cui ho avuto modo di formarmi, entrare in contatto con altre realtà internazionali: Germania, USA, Gran Bretagna e molte altre realtà europee.
Poi come spesso accade le organizzazioni mutano, e così anche i manager e le strategie e quando non ti senti più a tuo agio, ovvero non ti diverti più, è ora di cambiare. Forse sarei potuto rimanere in un angolo a svolgere qualche ruolo di poco interesse, in una area di comfort, nella mia città (ero sposato con due figli), ed attendere gli eventi, ma non faceva per me. Quello che volevo era altro e a quel punto trovai quello che mi interessava: direttore finanziario in una multinazionale nel nord Italia.
Mi trasferii da solo e cominciai a fare il pendolare tutti i fine settimana. Vi assicuro che fu una gran fatica, ma ci riuscii.
Dopo 7 anni la globalizzazione cominciò a produrre i suoi nefasti effetti e la proprietà decise di chiudere lo stabilimento e a me toccò gestire tutta l’operazione visto che nel frattempo ero divento anche responsabile di risorse umane. Mi diedi molto da fare affinché tutte le persone che lavoravano con me trovassero una ricollocazione. Quindi per ultimo licenziai me stesso.
Quasi contemporaneamente un’altra multinazionale chimica cercava una posizione equivalente a Termoli. Ed eccomi qua, sono poi diventato amministratore delegato circa 10 anni fa ed infine anche presidente di Confindustria Molise. Un ruolo a cui credo molto, perché sono convinto che la buona occupazione e lo sviluppo economico e sociale passi dall’industria, moderna e sostenibile.
Sono soddisfatto degli obiettivi che ho raggiunto che peraltro non mi hanno limitato nelle mie passioni o nella mia famiglia che mi ha sempre supportato; ho viaggiato in tutto il mondo con la mia moto e mia moglie, abbiamo attraversato più volte gli Stati Uniti e continueremo a farlo.
Credete in voi stessi e scoprite l’ingrediente segreto che è in voi, ma non dimenticate mai che ogni futuro si costruisce su un solido passato.
Vincenzo Longobardi, manager e presidente Confindustria Molise
Speaker Smart Future Academy Molise 2021 Online