Categorie: Università
Tags: Cesare Alfieri, da grande, Università, #uniche?, facolta', firenze
Nello scegliere la mia facoltà, avevo paura. I primi giorni stessi, ero entrato in un vortice di emozione e impegni che mi ha costretto, per almeno 25 secondi, a pensare se fosse veramente la scelta giusta. La risposta, è nelle righe sotto. L’ambizione è il sale dell’istruzione superiore e universitaria. Ho tante idee che mi frullano velocemente in testa, su quello che mi piacerebbe fare e studiare, su dove mi piacerebbe lavorare e cosa fare effettivamente. So solo che tra 5 anni non sarò a Firenze. Figuriamoci tra 10.
Frequento la facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Firenze, in Toscana. Nonostante io sia di Pistoia, una città non lontana dal capoluogo fiorentino, riesco a frequentare in orario lezioni e corsi grazie alle infrastrutture, ben funzionanti, che legano l’ateneo a tutti i reticoli ferroviari e autostradali della Toscana.
Quindi Pistoia inclusa! È una università, quella di Firenze, pubblica, con un criterio di tassazione improntato sul valore Isee delle dichiarazioni dei redditi. In soldoni: chi ha di più, paga più tasse. Non ci sono prezzi proibitivo di frequenza e il secondo anno, si può fare richiesta di borse di studio, nel caso si ottenessero buoni risultati e costanza nel dare esami. Per quanto riguarda la mia facoltà, non esistono barriere insormontabili all’ingresso, in quanto, col superamento di un test ingresso si può accedere all’immatricolazione. Unica bega, il test è suddiviso ad argomenti, per ogni argomento ci sono 10 domande. La soglia di sufficienza è di 6 risposte esatte. Non si dovesse centrare la soglia, verremo “equipaggiati” di un debito OFA, che dovrà essere rimediato nella riproposizione del test nel mese di dicembre. Il prolungato non superamento del debito comporterà la non possibilità di effettuare esami di profitto.
Per quanto riguarda la mia persona, ho frequentato per 5 anni il liceo linguistico F.Pacini di Pistoia, con la speranza di conoscere soprattutto nuove lingue e poter viaggiare, insieme ad altri mini obbiettivi. Diciamo che sono riuscito in tutto a parte per le lingue, ma per loro, niente paura, sto rimediando piano piano con soggiorni e viaggi. Detto questo, nell’ateneo, col CLA, il centro linguistico d’ateneo, potrai seguire numerosi corsi di perfezionamento di lingua o impararne di nuovi. Dicevo che nello scegliere il linguistico avevo anche il sogno nel cassetto di poter lavorare in ambienti cosmopoliti e multiculturali. Le lingue erano quindi necessarie. Ad oggi col crescere e con la presa di coscienza che le lingue non sono il pass pour tout per la felicità e il lavoro, aspiro ancora a quei lavori così dinamici e formativi, ma in un’ottica istituzionale. Ho tanti obbiettivi ad ora: mi piacerebbe diventare un professore superiore o ricercatore d’università, lavorare in un contesto come quello dell’ONU o della Nato, avere a che fare con comunicazione politica e marketing. Un calderone. E sono solo al primo anno di università. Non voglio pensare a un me quando avrò finito Scienze Politiche. Perché si, Scienze Politiche penso possa essere la facoltà che, nel frequentarla, possa tenerti tutte queste porte aperte. Facendo sì che, alla fine della triennale, tu possa scegliere un percorso formativo particolaristico e specifico. Specializzandosi, per esempio, nella comunicazione politica, nella gestione delle risorse umane, etc etc. Scienze Politiche non ti prepara a un lavoro. Ti prepara a una specializzazione, che può essere una magistrale o un master, che ti prepareranno a un lavoro. Ma a quel punto sarà il lavoro veramente sognato.
Devo dire che nessun professore mi ha consigliato questa università, si limitavano a guidarmi verso Giurisprudenza o Economia. Sono stati i miei, dopo avermi convinto a scegliere ciò che realmente piaceva a me, a rassicurarmi nel percorso che, a primo impatto, non conduceva a professioni certe.
Allora, la mia vita universitaria. Dal punto di vista logistico, i corsi iniziano a metà settembre per le matricole, mentre per quelli del secondo e terzo anno, a inizio ottobre, mentre finiscono per tutti verso il 20 dicembre. Quasi stesso discorso per il secondo semestre, i corsi iniziano verso fine febbraio e finiscono il 31 maggio. Con appelli quindi, per la sessione invernale a dicembre (non per le matricole) e gennaio e febbraio, per la sessione estiva, a giugno, luglio e settembre. Se sai organizzarti, le vacanze, possono essere spesso, se non sai organizzarti bene, ergo, fai le nottate a studiare, non esistono vacanze.
Le lezioni, divergono molto per materia e materia. Spesso sono cattedratiche, molto lente e noiose, altre invece vorresti che perdurassero per giorni. Tanto, ma tanto, lo fa il professore. E’ lui il direttore d’orchestra del corso, che può farti innamorare della materia, o crearti talmente tanto ripulso da accettare un 18. Sinceramente non ho avuto professori che mi hanno fatto odiare le materie e i corsi. Una peculiarità dello studente deve essere infatti il piacere che deve venire spontaneo dall’assistere a una lezione. Quindi posso ritenermi fortunato nell’aver seguito bene e appassionatamente, almeno tutti e 7 i corsi del primo anno.
Non abitando a Firenze sarò molto generale su questo punto. Gli affitti, come è ovvio, nel centro storico, essendo uno dei più belli al mondo, sono molto cari, ma vicino alla mia facoltà, un polo di recente costruzione che ha i corsi di tutte le scienze sociali, giuridiche ed economiche, è possibile trovare appartamenti a prezzi modici e grandi. La vita notturna a Firenze, per tutto il week-end, è una costante, niente paura, non sarai mai solo!
Non avendo amici che frequentavano la mia università, devo dire che mi sono trovato bene con i rapporti interpersonali con altri ragazzi di Firenze. Curzio Malaparte inoltre, sui toscani, ci ha dedicato un libro, quindi non dirò di più, sta a te scoprire la via in città!
Una cosa che raccomando però, a tutti, è quella di avere stimoli. Come ho superato le difficoltà iniziali di studio? Aggrappandomi a stimoli. Come sono riuscito a studiare per giorni e giorni, notti e notti? Con gli stimoli. Cosa mi anima ogni mattina dalle 6 fino alla sera a mezzanotte? Stimoli. Un uomo senza stimoli perde la ragione di essere un individuo razionale, perde la sua dimensione. Che chiunque abbia stimoli per continuare, alzare sempre l’asticella. La base di iniziare bene, qualsiasi facoltà, è questa.
Contattami pure sulla mia mail: dipietrofederico12@gmail.com
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